Ci sono luoghi che ti chiamano a sé con una forza di attrazione impensabile, irrazionale.
Per me questo luogo è Valencia.

È la terra che più mi ha messo alla prova, ma anche il posto dove sono stata in assoluto più felice.
Chiudo gli occhi e mi vedo passeggiare per le sue strade. Immersa in quella luce unica per intensità. Una luce accecante, spessa, sorprendete.

Mi vedo per le sue strade, mentre una brezza calda fa muovere le foglie di quegli alberi strani, sconosciuti, pieni di fiori colorati.
Ed è come se tutto il mio corpo volesse tornare lì. Felice, piena, ebbra. Quando ancora pensavo che la vita era bella. Quando ancora il mio naturale ottimismo invadeva ogni cosa.

Ricordo ogni attimo di quei giorni sospesa. Il passeggiare leggera, il pane dolce al mattino, le spremute.
Ricordo sopratutto quella sensazione di essere dentro un sogno. La certezza che ci attendeva la vita. Il senso dell’amore che ti fa fare follie. La circolarità delle esperienze, l’inizio e il ritorno che si erano incarnati in un luogo così bello.
Ho sempre detto che Valencia era il luogo in cui “sono nata al mondo”… 20 anni dopo Valencia è la città in cui ho rotto ogni vincolo con la vita di prima.
Quello che pensavo essere un salto nella luce si è rivelato invece un tuffo nella disperazione. Forse una disperazione ancora più profonda perché sono caduta dopo aver toccato una gioia immensa.
Eppure Valencia in me rimane luogo di luce, luogo di amore, fantasia di ritorno a casa, sogno di vita.
