Ho potuto stringerti tra le mie braccia solo pochi istanti.
Eri bellissima.
Non lo dico perché sono la tua mamma. È un dato di fatto.
Avevi delle labbra carnose, un piccolo bocciolo. È un nasino a patata. Un po’ di peluria mora in testa… sono certa che saresti stata mora.
E poi la pelle così rosa. Sembrava che da un momento all’altro dovessi aprire gli occhi per guardarmi serena.
Non ho foto di quel momento, ma non ti voglio dimenticare e allora ho pensato di far realizzare un quadro.
Ci siamo tu, io e papà.
Io ti tengo stretta un braccio e papà ci guarda pieno d’amore, come è successo quel giorno.
Piccola mia mi devo accontentare di questo. Di un piccolo quadro pieno di luce e pieno di amore.
Di te non ho altro, se non un piccolo paio di scarpette bianche e oro. Le serbo in una scatola. L’ho decorata con il tuo nome ed ho realizzato un piccolo cuore di stoffa rossa, pieno di brillantini. Come piace a me che il tocco di brillantini alle cose che realizzo lo do sempre.
Ti voglio bene piccola mia e mi manchi immensamente.
Dovevi nascere ora con l’arrivo della primavera e invece sei nata d’inverno. Un sabato di novembre, pieno di pioggia e vento.
Ti voglio bene piccola mia, guardami dall’alto perché questi sono giorni davvero difficili. I bimbi nascono e tu invece sei in quel quadro.
Eterna nel mio abbraccio.
